Già palazzo dei Conti Favagrossa, di stile neo classico, poderoso e signorile, in via Favagrossa adiacente al Duomo, mostra due ingressi, finestre con metope decorative e timpano con bassorilievo allegorico; giardino con cancellata, cintato da muraglia con obelischi. Il tutto forma uno scenario solenne di tipo canoviano. All’interno bei saloni con dipinti del Natali, dell’Alleati ecc. Gli stucchi della facciata pare si debbano al Bossi e a Giocondo Albertolli. Le cronache locali ricordano che ospitò Filippo V di Spagna (1702) durante un passaggio per i suoi Stati, Carlo Emanuele diSardegna (1733); Isabella di Borbone (1760); Amalia d’Austria (1769). Contende a Palazzo Manganelli l’onore di avere ospitato San Carlo Borromeo. Una lapide sulla facciata, al centro del balcone, ricorda la visita di Giuseppe Garibaldi alla città nel 1862 e l’arringa che rivolse al popolo per raccogliere volontari per la sua impresa, al grido di Roma o morte. A cavallo fra ‘800 e ‘900 fu sede di un Collegio – Convitto. Ora è una residenza privata.
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